domenica 29 ottobre 2017

Il mio anno

Dopo anni di attenta auto osservazione, sono giunta alla conclusione che il mio periodo migliore e' quello che va da settembre a meta' dicembre. 

L'inizio del lavoro, le attivita', la busy routine. E' il periodo in cui le mie sinapsi girano al massimo, in cui mi sento piu' lucida, energica, creativa e intelligente.

Questo crescendo di energia si schianta inevitabilmente contro al muro natalizio, con le sue tappe obbligate, il consumo forzato di merci e cibarie, le frasi fatte e la coercizione al sentimento 'buono'.

Da tutto cio' mi riprendo con estrema fatica a gennaio, freddo e deprimente. Quando ancora abitavo in Italia scongiuravo l'umore suicida con frequenti tappe in montagna, dedicandomi anima e corpo allo snowboard. Ma qui, con gli imponenti 600 metri slm delle Ardenne, c'e' poco da fare.

Marzo da' avvio alla follia primaverile, di cui scrissi qualche anno fa. Una girandola di emozioni al limite del bipolarismo, che mi vede oscillare fra febbricitante eccitazione e lentezza letargica.

Aprile in genere offre qualche barlume di stabilta', c'e' voglia magari di lanciarsi in qualcosa di nuovo. Faccio pero' appena in tempo a riprendermi che si apre il baratro estivo: caldo, difficolta' organizzative vacanza, caldo, vuoto. E ancora caldo.

Chissa' come faro'a gestire e soprattutto spiegare tutto cio' a Giulia.


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