giovedì 4 aprile 2013

Le merendine a 2,5 euro l'ora

La notizia della ricerca di addetto stampa a 2.5 euro all'ora ha innescato ancora una volta in me la riflessione su quanto le professioni della comunicazione siano svalutate in Italia. Disprezzate, a partire dal nomignolo di Scienza delle merendine per il corso di studi in Scienze della Comunicazione. Fino al mondo del lavoro, dove spesso girano stipendi e contratti ridicoli, giustificati dalla credenza, più o meno celata, che si tratti di lavori facili, che possono fare tutti, dove non serve professionalità ma pazienza, tempo e denaro da perdere.

Se non avessi mai varcato i confini di casa mia, o se non sapessi altra lingua fuorché la mia, potrei essere indotta a crederlo anch'io. E invece. Da quando ansiosamente ho iniziato a leggere PrWeek per cercare un po' di dignità professionale in quello che facevo, a quando ho strabuzzato gli occhi al mio primo contratto a tempo indeterminato (in inglese), è iniziata la maturazione di una certa consapevolezza.

Tradotte in inglese ste professioni suonavano meglio.
E rendevano meglio.

Ma perché? Mi sono chiesta. Sicuramente è un fatto di cultura. Figure come lo stratega della comunicazione, il PR, e più recentemente, il social media expert, hanno senso solo dove c'è un mercato/mentalità adatti a supportarle. Grandi centri produttivi dove la comunicazione e l'informazione sono davvero importanti perché fanno girare soldi veri. I centri finanziari come Londra, ad esempio. O un centro istituzionale come Bruxelles, dove le relazioni sono lo strumento principe del lobbying. O magari posti tecnologici tipo San Francisco, dove comunicazione e innovazione vanno a braccetto.

In Italia ci sarebbe Milano, forse un po' Roma. Ma nell'approccio artigianale e approssimativo che permea diversi settori non vedo ancora terreno fertile per capitalizzare su queste professioni, che l'italiano medio continuerà a definire "fuffa". Figuriamoci un grillino, che è l'emblema dell'uomo medio rivisitato tecnologicamente.

Quindi, se proprio vogliamo guadagnarci, le merendine andiamo a venderle altrove. E soprattutto, non ai politici (o presunti tali) nostrani.

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