Costa Concordia, Isola del Giglio |
Quest'estate ho volato basso, e mentre tutti postavano fotografie avventurose di viaggi nei Balcani - a quanto pare la meta preferita del 2012 - o Vietnam-Cambogia - un altro must di stagione, a sentire i più trendy - io mi sono rifugiata nella casa di famiglia al mare.
Il posto in cui ho passato tutte le mie estati dalla nascita ad oggi è conosciuto da molti come paradiso del radical-chic. Capalbio, nella maremma toscana a portata di weekend da Roma, attrae da decenni un turismo prevalentemente romano dapprima più elitario (si parla di Giorgio Napolitano, Giuliano Amato, Rutelli &Palombelli) e ultimamente tendente al burino (forse per colpa di Costanzo&De Filippi).
La poesia un po' amara di tornare anno dopo anno nello stesso posto si accompagnava quest'anno ad un acuito spirito di osservazione. Così, non ho potuto fare a meno di notare lo stridente contrasto fra le sciure biondissime-abbronzatissime che ciabattavano con Repubblica sottobraccio descrivendo il casale appena comprato, e la miriade di braccianti rumeni che, beati loro, si sono trasferiti in massa nell'incantevole paesino e vi si sono integrati a quanto pare splendidamente.
Altro elemento di interesse sono state le violente scritte - a Capalbio Scalo - contro la costruzione di un nuovo impianto a biogas. Premesso che non ho analizzato a fondo la vicenda, secondo alcune fonti lo stuolo di sinistroidi locali e adolescenti con bomboletta è stato aizzato da un noto paladino della sinistra bene, che guarda caso ha una villa proprio a ridosso del potenziale impianto.
Non è potuta mancare infine una gita voyeuristica alla vicina Isola del Giglio, per la quale i traghetti sono triplicati da quando l'eroe nazionale Schettino ha accompagnato la Costa Concordia addosso all'isola. Dopo aver ammirato i delfini che seguivano il traghetto, mi sono unita colpevolmente al plotone armato di telefonini e videocamere intento a riprendere da ogni angolo la ormai mitica Costa. Particolare horror: i bagnanti sguazzavano felici a pochi metri dal relitto, mentre due cadaveri sono ancora là sotto.
E così, tra una sagra del cinghiale e un negozietto vintage se n'è andata anche quest'estate. Ora tocca fare i conti con la darwiniana Bruxelles, e capire se sono un esemplare destinato ad estinguersi o se c'è possibilità di sopravvivenza per la mia specie.
@Fra
RispondiEliminaConosco bene la bella natura di quei luoghi e quello strano aggregato umano augustano che vi si annida. Ci lavoravo a Capalbio a fare il cameriere "extra" per l'alta stagione .... non potrò mai dimenticare il matrimonio del figlio di Trochetti-Provera quando servivo al tavolo dei Moratti e vidi nella realtà quel centinaio di persone che tiene davvero in mano il paese. Amo l'sola del Giglio e prego che non ne sia rovinata troppo la natura dal Concordia quando sarà rimosso .....
Hai dimenticato quello che c'è tra il Giglio e Capalbio: l'Argentario, Orbetello ...
Adoro visitare la Feniglia e percorrerla tutta di corsa fino ad Ansedonia .... paradiso di speculazione edilizia per palazzinari romani e indice, come dici, che il "burino" in zona avanza. Poi ricordo che Caravaggio è morto su quella spiaggia davanti Porto Ercole al termine di una vita che è un romanzo.
Buona fortuna per il rientro ... oggi piove molto anche qui in Italia. E ricorda che la selezione naturale premia il più "adatto" (o adattabile) e non il "migliore" ;)
Sei davvero un conoscitore della zona! Grazie del commento : ))
RispondiEliminaAmo quel pezzo di Maremma pur non essendoci nato. La natura non è stata ancora del tutto offesa e deturpata come nel 99% del territorio (anche se ci mettono impegno costante in tal senso). Uno puo ritrovare un pezzo d'Italia superstite del tempo dei paesaggi di Giovanni Fattori.
RispondiEliminaBruxelles mi è piaciuta moltissimo e leggo con vero piacere il tuo blog.