sabato 22 gennaio 2011

Manipolazione

Questa sera non trovo parole mie per descrivere un tentativo di invasione da parte di entità non gradite.

Lascio parlare Michela Marzano, una grandissima pensatrice dei nostri tempi:


E una recensione del libro della stessa autrice, Estensione del dominio della manipolazione:

"La società in cui viviamo è dominata dai modelli del successo e della realizzazione personale. Il valore di ciascuno viene misurato in termini di «competenze» e «risultati», in una pericolosa sovrapposizione di vita professionale e privata, e sempre più spesso assistiamo all'estensione dei concetti peculiari del management aziendale alla dimensione più intima della nostra esistenza. Sul lavoro ci vengono richiesti, al tempo stesso, autonomia e conformismo, spirito d'iniziativa e adesione totale alla mission. Ma quale autonomia può avere chi è libero nel modo di realizzare un obiettivo ma non ha alcuna voce in capitolo nella sua definizione? Per non parlare del fatto che, nel momento in cui gli obiettivi prefissati non sono raggiunti, vengono messe in discussione competenze e autonomia. Proprio dall'incoerenza di questi messaggi nasce, secondo Michela Marzano, il disagio della contemporaneità. L'autrice, filosofa e ricercatrice presso il CNRS a Parigi, attacca l'idea diffusa secondo cui l'individuo acquisisce dignità e valore soltanto attraverso il lavoro. Si tratta, in realtà, di un tranello concettuale che consente ai manager di chiedere ai loro impiegati una cosa e il suo contrario: ambiziosi risultati lavorativi e realizzazione personale, impegno e flessibilità, autonomia e conformità alla cultura aziendale. Questa sottile manipolazione spinge le persone a considerare se stesse come gli «imprenditori » di una piccola «azienda» che coincide con la propria vita, sempre in bilico tra un obbligatorio successo e il rischio del fallimento. Di qui il proliferare di teorie d'ispirazione manageriale sulla «gestione» della vita privata, dello stress, delle emozioni, dei rapporti familiari, sentimentali, sessuali."

Ma consoliamoci con questa!

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